L’astigmatismo

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L’astigmatismo deriva dal greco a (privazione) stigmé (punto) ed è infatti la condizione che si presenta quando il sistema diottrico non è in grado di formare un’immagine puntiforme dell’oggetto osservato.
Questo difetto refrattivo si presenta nel momento in cui il sistema ottico presenta potere diversi nelle varie sezioni, o meglio sui vari meridiani. I meridiani con potere massimo e minimo sono detti principali e questi, avendo poteri differenti, posseggono anche fuochi in posizioni diverse. Pertanto una superficie astigmatica produce una coppia di immagini, che sono a forma di linea ed hanno orientamento ortogonale rispetto alla sezione che le ha generate: le focaline. L’intervallo corrispondente allo spazio tra le due focaline è definito Intervallo di Sturm e la sua entità caratterizza il valore dell’astigmatismo.

Sintomi e segni
La visione nell’astigmatismo per entità modeste è quasi normale, mentre è ridotta a qualsiasi distanza per entità superiori. Gli oggetti possono apparire distorti, come allungati in una direzione.
Di solito l’astigmatismo non causa disturbi visivi notevoli ma, spesso per avere una visone migliore entra in gioco l’accomodazione per portare l’immagine in una sezione dell’intervallo di Sturm, detta circolo di confusione minimo. Quest’azione può indurre astenopia.

Insorgenza e progressione
L’astigmatismo è caratterizzata da una predominanza ereditaria. L’80 % degli astigmatismi è compreso tra 0 e 2 Diottrie e la variazione nel tempo è modesta. Con l’aumentare dell’età l’astigmatismo varia, sia perchè varia la curvatura corneale in seguito alla pressione palpebrale, sia per variazione interne del cristallino.

Forme
L’astigmatismo viene diviso in 5 forme:
ipermetropico semplice, quando una focale cade dopo la retina e una su quest’ultima;
ipermetropico composto, quando entrambe le focali cadono dopo il piano retinico;
misto, quando le focali cadono una prima e una dopo la retina;
miopico semplice, quando una focale cade prima del piano retinico ed una su di esso;
miopico composto, quando entrambi le focali cadono prima della retina.
Astigmatismi 2D
Tutte queste condizioni di astigmatismo si possono presentare come:
Secondo Regola (SR), quando il meridiano di maggior potere è il verticale (con una tolleranza di più o meno 30°);
Contro Regola (CR), quando il meridiano di maggior potere è l’orizzontale (sempre con una tolleranza di più o meno 30°);
Obliquo, quando i meridiani principali sono compresi tra 30 °/60° o 120°/150°

Cause
Le superfici in cui è possibile riscontrare tale difetto refrattivo sono la cornea e il cristallino. La cornea è considerata la sede principale dell’astigmatismo e dovrebbe presentare una toricità di 0,50 Diottrie SR (condizione fisiologica).Questo perchè il lavoro esercitato dalle palpebre causa una curvatura maggiore lungo il meridiano verticale e una minore su quello orizzontale.
Al cristallino è invece attribuito un astigmatismo di 0,50-0,75 Diottrie CR indotto da una inclinazione fisiologica che cerca di compensare l’astigmatismo corneale e quindi dando luogo ad un astigmatismo totale pari a 0 Diottrie. In generale la somma di astigmatismo corneale e astigmatismo interno (o lenticolare) viene definito astigmatismo totale.

Forme anomale
Astigmatismo irregolare : si presenta quando i meridiani principali non so ortogonali fra di loro e quindi si ha un sistema ottico affetto da aberrazioni. La causa di solito è rappresentata da una superficie corneale irregolare (da trauma o da forme patologiche come il cheratocono). Anche anomalie del cristallino possono indurre astigmatismo irregolare.
Astigmatismo accomodativo : responsabile di tale astigmatismo è la variazione della curvature del cristallino durante l’accomodazione. Il suo valore quindi può far variare lievemente l’astigmatismo totale alle varie distanze di osservazione.

Astigmatismo

La compensazione dell’astigmatismo è effettuata tramite lenti toriche che hanno la capacità di modificare il potere refrattivo per i differenti meridiani creando quindi un fuoco puntiforme. A questa correzione può essere associata l’eventuale componente sferica dell’ametropia presente (miopia o ipermetropia)

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